Riscaldamento e raffreddamento a pavimento
Riscaldamento a pavimento: come funziona
Come dice la definizione stessa, l’impianto di riscaldamento a pavimento c’è ma non si vede! Tutti i tubi, le serpentine a circuito chiuso e le resistenze, infatti, passano sotto il pavimento e, dunque, non vi è necessità né di caloriferi, né di splitter o altro.
Raramente l’impianto di riscaldamento è alimentato con energia elettrica: è molto più frequente l’alimentazione ad acqua, riscaldata grazie ad una caldaia o ad una pompa di calore. A questo proposito, va ricordato che il riscaldamento a pavimento con pompa di calore si rende molto adatto ad essere collegato a pannelli solari-termici o fotovoltaici.
Tra le differenze principali, rispetto al funzionamento di un impianto di riscaldamento classico troviamo:
- La capacità di lavorare a più basse temperature: i caloriferi necessitano di acqua fino a 70°C, mentre il riscaldamento a pavimento lavora bene a 30-40°C.
- A differenza dei termosifoni, che distribuiscono calore per convenzione, ovvero, limitandosi alla zona in cui sono posizionati, il riscaldamento a pavimento (per questo motivo anche detto a pannelli radianti) irradia il calore, cioè lo distribuisce dal basso verso l’alto, assicurando una diffusione più uniforme.